Regia di Mike Nichols vedi scheda film
Un falso remake, si potrebbe dire. Un nuovo adattamento, molto adattato, de La cage aux folles, il testo da cui fu tratto quel cult assoluto che è Il vizietto. Questa volta siamo nella Florida gaia degli anni novanta, ma le tematiche sono le stesse: c’è da far credere ad un benpensante (qui senatore repubblicano) che la famiglia del suo futuro genero è normale nell’accezione conservatrice. Peccato che il futuro consuocero non solo gestisce un locale dalla dubbia moralità, ma è storicamente accoppiato ad un uomo. Come i modelli originari, è una strepitosa commedia degli equivoci e degli inganni, sagra del kitsch omosex volutamente sopra le righe ma al contempo estremamente affettuoso e occasione d’oro per gli attori: se Robin Williams gestisce bene la partita riproponendo una sorta di interpretazione alla Tognazzi, Nathan Lane dimostra di essere un vero fuoriclasse capace di essere un’altra cosa rispetto all’indimenticato Michel Serrault. Ma chi stupisce è quel duro di Gene Hackman, che si scopre così, a sessant’anni suonati, animale da commedia.
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