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3 giorni per la verità

Regia di Sean Penn vedi scheda film

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La recensione su 3 giorni per la verità

di supadany
8 stelle

VOTO : 7+.
Sean Penn, qui alla seconda regia, si conferma non solo attore di classe sopraffina (questo ormai è noto anche ai sassi), ma anche autore che sfida il rischio, o meglio che ama raccontare storie difficili se non quasi impossibili anche solo da immaginare per il dorato mondo di Hollywood.

In questa circostanza può inoltre contare su di un cavalllo di razza come Jack Nicholson (che re incontrerà anche in “La promessa”) che aiuta ancora di più il contesto, anche perché due teste calde, ma anche intelligenti, qui finiscono col trovarsi alla perfezione.

Freddy (Jack Nicholson) ha visto la sua vita liquefarsi quando sua figlia Emily perì in un incidente per colpa di un uomo ubriaco al volante.

Così quando il colpevole John (David Morse) viene rilasciato dopo aver scontato la sua pena in prigione (e pieno di sensi di colpa), Freddy decide che deve vendicarsi, che l’uomo colpevole di aver ucciso sua figlia non ha pagato a sufficienza per la sua colpa.

Si reca a casa sua per ucciderlo, John è pronto per pagare, ma Freddy torna sui suoi passi promettendo però di ritornare dopo tre giorni per regolare i conti.

Gran bel film, enormemente lontano dagli stilemi di grazia e pulizia tipicamente hollywoodiani.

Penn racconta la sua storia con un’insolita tranquillità interiore, il tema che affronta sarebbe tanto attuale pure da noi (sono tanti gli uomini e le donne piangono i loro cari travolti da pirati della strada che non pagano nulla o quasi per aver privato una persona del bene più caro, ovvero la vita), ma in più lo fa con un piglio diverso dal preventivabile.

E così il personaggio di Freddy assume connotati decisamente interessanti raccotando di come il fattaccio lo ha cambiato, per esempio con i confronti/scontri con la ex moglie (Anjelica Huston, mica una principiante), e poi le scelte registiche lo mettono in ballo con esitazioni, cambi di prospettiva e contraccolpi che arrivano all’improvviso.

Questo senza tralasciare nemmeno la figura di John, descritta in maniera molto umana, segno che qui nulla è lasciato al caso.

Il finale non è invece inaspettato, ma in questo caso conta assai di più il percorso umano che porta alle conclusioni, piuttosto che le conclusioni stesse.

Così finiamo con l’assistere ad un film insolito, ma soprattutto coraggioso e ben fatto che tiene con il fiato sospeso senza artifici pretestuosi, ma solo perché quella che racconta è la forte storia di due uomini uniti tragicamente dal fato.

Importante (e da recuperare).

Su Sean Penn

VOTO : 7+.
Regia importante, tecnicamente valida, ma soprattutto estremamente attenta agli sviluppi interiori dei personaggi che racconta con innata convinzione (e dirigendo al meglio il cast che ha a disposizione).

Su Jack Nicholson

VOTO : 7++.
Ennesima grande prova attoriale di un attore spesso inarrivabile per talento e carattere.
Ci mette tanto di suo, il resto lo fa il regista.

Su Anjelica Huston

VOTO : 6/7.
Quando entra in scena strappa applausi sentiti.
Recitazione professionale e di alto profilo.

Su David Morse

VOTO : 7.
Gran bellla prova anche la sua.
Solitamente relegato a ruoli a volte anche belli ma spesso secondari qui trova piena consacrazione.
Validissimo.

Su Robin Wright

VOTO : 6++.
Soddisfacente.

Su Piper Laurie

VOTO : 6.
Pienamente sufficiente.

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