IL CINEMA AI TEMPI DELLA QUARANTENA
Durante un viaggio sull'ape del padre spalatore di rena povero ed ignorante, la bella ed ancora minorenne Teresa (Lilli Carati) viene notata dal facoltoso professore scapolo non più di primo pelo Ulderico Quario (Enrico Maria Salerno), allupato quanto mai, che, irretito dalla bellezza smagliante della giovane, fa in modo di assumerla presso la sua casa come cameriera, per istruirla e prepararla ad una iniziazione sessuale che intende impartirgli in prima persona.
Teresa saprà approfittare della situazione, togliendosi di dosso la rozzezza del proprio ceto, ottenendo in cambio favori economici e pure la capacità di saper approfittare della situazione, per far volgere tutto per il suo meglio, anche quando, divenuta erede del patrimonio dell'anziano, deciderà di investire buona parte della sua ricchezza nella gestione di ben otto bordelli, senza sapere di esser giunta alla vigilia della messa al bando delle case di tolleranza, a causa della messa a punto della cosiddetta Legge Merlin.
Dall'omonimo romanzo di Gianni Brera, adattato per lo schermo tra gli altri da Enrico Oldoini, Il corpo della ragazza si contorna di figure macchiettistiche invero piuttosto divertenti, prima fra tutte quella del padre di Teresa, greve ed approfittatore, ben reso da Renzo Montagnani, e procede col suo raccontino malizioso puntando sulla bellezza mozzafiato di una conturbante Lilli Carati, in quel periodo all'apice di una carriera cinematografica che poi virò sempre più verso l'hard.
Pasquale Festa Campanile dirige cercando di privilegiare i ritmi farseschi e di aizzare il pubblico puntando su maliziose situazioni con al centro il corpo statuario ed assai erotico della bella Lilli.
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