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Il carretto fantasma

Regia di Victor Sjöström vedi scheda film

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La recensione su Il carretto fantasma

di tobanis
7 stelle

Vari motivi di interesse per un film che nel complesso non mi ha fatto gridare al miracolo.

Il secondo film che vedo per il 1921 è questo, uno dei film più importanti di quell'anno. Anno che, a seguire IMDB, registrò una piccola flessione (-6% circa) nella quantità di opere prodotte, rispetto al 1920.

Il regista Sjostrom non è forse molto noto al grande pubblico, ma influenzò vari altri artisti. Ebbe una carriera che oggi diremmo "al contrario": partì come attore e regista, per poi abbandonare via via la carriera da regista e dedicarsi solo alla recitazione; mentre è ben noto il caso, oggi, di molti attori che poi hanno deciso di passare dietro la macchina da presa, anche nella nostra Italia.

Il film è ricco di flashback e di racconti dentro altri racconti (in questo è un filino confuso), oggi può ricordare, a modo suo, Inception, con sogni dove la gente a sua volta sogna. Ha se vogliamo anche intenti didattici e un altro film che ricorda è, ovviamente, La vita è meravigliosa. Anche in questo film, infatti, il protagonista (lo stesso regista), è morto e può vedere la vita senza di lui, anche se in questo caso lo fa in diretta, la vita veramente sta proseguendo, anche senza di lui, e solo il suo pentimento convincerà il Signore a riportarlo in vita, così da salvare la sua famiglia e renderlo un uomo cambiato.

Il titolo fa riferimento a una leggenda nordica, per la quale l'ultimo morto dell'anno (inteso come persona cattiva) guiderà per un anno il carretto della Morte, per poi essere a sua volta sostituito. Il carretto della Morte è proprio quello che si può pensare, appare dove la gente muore, e raccoglie le anime. Sono le scene forse più felici del film, con il carrettiere (che poi il carrettiere è il titolo originale) rappresentato con tanto di cappuccio, mantello e classica falce. Qua gli effetti speciali sono onesti, non troppo lontani in realtà da quelli che faceva Melies ormai parecchi anni prima.

Non parlo di tutta la trama, evito l'amore ingenuo della malata che lavora per l'Esercito della Salvezza e gli altri personaggi, o lo sfondo di tutto, ambientato in paesini nordici, con case spesso simili a tuguri, dove per tanti l'unico divertimento sono il bar e l'alcolismo.

Il film mi è piaciuto ma non mi ha entusiasmato, io sono per un 7, se devo dare un voto.

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