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Il carretto fantasma

Regia di Victor Sjöström vedi scheda film

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La recensione su Il carretto fantasma

di steno79
9 stelle

Il film forse più famoso di Victor Sjostrom resta "Il carretto fantasma", adattamento di un romanzo della scrittrice premio Nobel Selma Lagerlof, un melodramma sospeso tra il fantastico e l'horror che per l'epoca risultava certamente innovativo, soprattutto nell'uso di primitivi "effetti speciali" e delle sovraimpressioni, realizzate con notevole bravura tecnica.

La storia di David Holm, un ubriacone tisico che trascura la famiglia e viene aiutato da una sorella dell'esercito della Salvezza, fino alla sua morte e ad una sorta di percorso purgatoriale per ottenere la redenzione, sospesa fra diversi piani temporali grazie ad un uso ingegnoso del flashback, il film è ancora oggi una parabola morale di notevole modernismo nello stile della regia, uno dei risultati più maturi di Sjostrom nella sua fase svedese (forse superato solo qualche anno dopo da "Il vento", realizzato in America). Quasi tutti i critici che ne parlano fanno notare l'influenza che ha avuto sul Kubrick di "Shining" nella scena dell'abbattimento di una porta con l'ascia (in effetti alcuni dettagli sono quasi identici) e sul Bergman di film come "Il settimo sigillo", ma rimane un film muto un po' accantonato rispetto a classici più famosi come "Aurora", "Potemkin" o "Metropolis".

Alla base dell'opera un melodramma di gusto naturalista in cui si avverte un richiamo morale/cristiano al pentimento e alla purificazione, a tratti sicuramente un po' insistito e che finisce per scadere nel moralismo, forse l'elemento più invecchiato del film al giorno d'oggi, così come può risultare un po' pesante mandare giù nel finale una "resurrezione" da prendere alla lettera e non in senso simbolico o allegorico, e che in ogni caso non ha la forza sconvolgente di quella di "Ordet" di Dreyer. Da segnalare in positivo le interpretazioni, in particolare quella dello stesso Sjostrom come David, di un'intensità spesso sconvolgente, ma molto buone anche quelle di Hilda Borgstrom nel ruolo della moglie e di Astrid Holm nella parte di sorella Edit. Certamente da riscoprire per le nuove generazioni, "Korkarlen" è un'opera che contiene immagini e sequenze iconiche di grande influenza su tutto il cinema fantastico e di genere successivo, in particolare quella del carrettiere che raccoglie l'anima di un defunto in fondo al mare, ma resta un melo' ancora affascinante, un po' sulla scia di "La madre e la legge" di Griffith, e pazienza per qualche sbavatura, forse inevitabile data la tematica.

Voto 9/10

scena

Il carretto fantasma (1921): scena

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