Regia di Robert Aldrich vedi scheda film
Rifatto tre stagioni or sono, "Il volo della fenice" non fece un successo di pubblico impressionante alla sua apparizione sugli schermi a metà anni Sessanta, ma piano piano è diventato un titolo cui molti spettatori,rivedendolo magari sui canali televisivi nelle numerose programmazioni avute, si sono affezionati. Se c'è una pecca da imputargli, è forse la fin troppo rapida risoluzione finale,il resoconto anche troppo spiccio dell'impresa quasi impossibile di un volo sopra un velivolo ricavato dai rottami dell'aereo caduto ad inizio film. Però c'è anche da dire che la mano di Aldrich si fa sentire eccome,gran narratore e ficcante e al contempo raffinato descrittore dei caratteri dei personaggi:le tensioni tra gli sfortunati passeggeri dell'aereo,il pilota James Stewart,in uno dei suoi ultimi grandi ruoli, sono da manuale per sceneggiatori per come sono rese, e le personalità di quasi tutti vengono fuori con più concisione possibile.Magari, da animalista, mi ha un pò lasciato di stucco l'uccisione del cammello sul quale il pilota scarica un revolver per reazione al barbaro massacro di due compagni di sventura da parte di alcuni beduini: ma all'interno di una vicenda che punta a sottolineare l'estro dell'Uomo e la forza della volontà per sopravvivere, si giunge al finale col giusto equilibrio di pathos e commozione. A tutt'oggi,un buon film da non mancare.
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