Regia di Luciano De Crescenzo vedi scheda film
De Crescenzo tenta di coinvolgerci in questa ridda dello sfratto quotidiano, della gente per strada, della vita di quartiere ma soprattutto delle radici partenopee napoletane di cui il film è l'estratto saggistico, non senza orgoglio del filosofo, che ogni tanto dardeggia con la sua presenza "morale". Certe volte riesce, altre no, anche perchè i limiti tecnici della pellicola sono abbastanza evidenti. Senonchè, forse sta proprio in questa ridondanza e in certe fasi retoricamente ben impostate, il momento di presa, il colpo di mano, con cui siamo trasportati all'insanabile fatica del non far nulla, controcanto di una situazione economica oberata dall'antistato, dagli alibi, dalla giustificazione sociale. In un mondo in cui tutto accade, e in cui chi viene per la prima volta, subisce il fascino di chi ti spiega il perchè, a modico prezzo.
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