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Così parlò Bellavista

Regia di Luciano De Crescenzo vedi scheda film

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La recensione su Così parlò Bellavista

di maso
8 stelle

De Crescenzo racconta Napoli attraverso la sua poetica e trova voce nel popolo partenopeo.
Un microcosmo di personaggi pittoreschi accomunati dall'arte di arrangiarsi navigano nei problemi quotidiani che attanagliano il capoluogo campano: "Napoli non è più come na vota" ripetono all'infinito ma Napoli è sempre la stessa con le sue credenze popolari, i suoi mercatini sovraffollati, gli innamorati assiepati nelle loro auto n'gopp a Posillipo e la forza dei suoi cittadini che riescono ad affrontare una vita così precaria e piena di problemi sempre con il sorriso sulle labbra.
Il nucleo centrale della storia si può racchiudere nello scontro a distanza che il professor Bellavista vive con un nuovo inquilino del suo stabile, il dottor Cazzaniga, che si è trasferito da Milano per lavoro e non è disposto ad accettare le abitudini dei suoi coinquilini che ormai da lustri vivono senza la benchè minima parvenza di regola condominiale.
I continui correzionali imposti nello stabile dal trapiantato industriale milanese, turbano non poco il quieto vivere già così complicato del carismatico professore che oltre tutto si ritrova da un giorno all'altro con una figlia in dolce attesa.
La ragazza è felicemente fidanzata e si organizza per il matrimonio ma deve risolvere prima di tutto un altro problema di non poco conto: il suo promesso sposo anche se laureato in architettura è alla ricerca disperata di un occupazione.
Intorno a questa storia se ne svilupperanno altre che hanno come protagonisti gli abitanti di una Napoli allegra ma inguaiata con i suoi problemi così difficili da risolvere: l'esattore della camorra "Core ingrato" così soprannominato per il suo pacemaker, il piazzista di casse da morto vendute a rate, il portiere dello stabile, il vice portiere ed il sostituto vice portiere sono solo alcuni dei personaggi tragicomici che il film ci illustra, fra tutti il mio preferito è senza dubbio il pensionato interpretato da Riccardo Pazzaglia che ripete all'infinito, ogni qual volta un nuovo avventore chiede spiegazioni, la sua "missione" per far felice con un cavalluccio rosso, merce rara dice lui ormai a Napoli, il suo nipotino che ha compiuto gli anni.
Il braccio di ferro fra l'intellettuale Bellavista e il manager Cazzaniga, che simboleggia un pò la spaccatura fra nord e sud, si concluderà in maniera insperata e risolutiva per il primo in seguito ad un incontro fortuito fra i due in un ascensore che a causa di un guasto li costringe a confrontarsi e conoscersi meglio nonostante le divergenze.
Il film è piacevole e tenero, fa specie che anche se realizzato molti anni fa risulta ancora attualissimo per le problematiche trattate.

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