Regia di Guido Zurli vedi scheda film
Versione politica, cruda ed ironica delle avventure del giustiziere mascherato.
Un funzionario governativo viene rapinato da alcuni banditi, che gli sottraggono importanti documenti e fanno ricadere la colpa sul giustiziere Zorro. Questi troverà amicizia e aiuto in un giornalista che sta realizzando un servizio sulla crisi economica della zona. Ma perché sono così importanti i documenti sottratti? E chi si nasconde dietro la maschera di Zorro? I suoi amici penseranno a confondere le idee a chi di dovere...
Lasciate perdere titolo e periodo. Quello che può sembrare uno dei tanti, brutti, cloni del celebre filone in realtà è una versione politica, mischiata con modi ironici, tutt'altro che banale. Guido Zurli non è uno sprovveduto e dona al suo personaggio valenza e battute da antologia ("Non prendete i documenti, vi darò del denaro!" "Uccidete me piuttosto!" "Buona idea... Bang!" "C'è già lui che pensa a noi!" "Lui chi? Dio?" "Zorro!") in un riuscito contesto tra l'impegnato, il cruento (varie scene di sangue) e il satirico. Originale la maschera del personaggio, non il solito mascherino ma un foulard simile ad calzamaglia stile DIABOLIK. Di livello anche il cast tecnico. Uno dei film dove si respira l'aria politica del periodo (il 1968).
Recensione scritta da Davide Lingua, Dizionario del Turismo Cinematografico, Verolengo, Wikipedia.
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