Regia di Cristina Comencini vedi scheda film
Un affermato avvocato vede, dal marciapiede sotto casa, un uomo volare giù da una finestra del suo appartamento. Nel quale c'è solo sua moglie. L'avvocato comincia a indagare sul presunto suicidio, scoprendo una losca trama terroristica.
E' la terza regia per Cristina Comencini, un prodottino scialbo tratto da un romanzo di Geoffrey Holiday Hall al quale non basta un rimaneggiamento sotto forma di sceneggiatura firmata da Suso Cecchi d'Amico e dalla regista per acquisire solidità e verve. La fine è nota è esattamente ciò che il titolo preannuncia: un giallo dalla conclusione telefonata, con una costruzione pure sufficientemente arzigogolata - a prescindere dai punti deboli della trama e dall'andamento piatto - e un casting degno di nota. Sul cartellone compaiono infatti i nomi di Fabrizio Bentivoglio, Mariangela Melato, Massimo Wertmuller, Valeria Moriconi, Carlo Cecchi e Valerie Kaprisky, con un ruolo laterale riservato alla non proprio impeccabile Daria Nicolodi. Ma, al di là dei palesi difetti dell'opera, non ci si può lamentare: o meglio, se si ha intenzione di farlo, è sufficiente considerare che la successiva regia della secondogenita di Luigi Comencini sarà la trasposizione cinematografica di Va' dove ti porta il cuore: tanto basti a riconsiderare i pregi di un lavoruccio modestissimo quale è La fine è nota. 3,5/10.
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