Regia di Luigi Comencini vedi scheda film
Suvvia, è un bel film. Non è certo tra i capolavori di Comencini, ma di per sé è un'opera riuscita e piacevole da guardare. Non ha neppure molto senso fare le pulci a questa pellicola perché tratta argomenti semplici e non è profonda e complessa. E' un film sul celebre romanzo e personaggio di Heidi (che io ahimé non ho letto), e a questa materia si confà bene.
Non secondaria per la riuscita del tutto è la bambina stessa con la sua simpatia, che non è mai zuccherosa od artefatta, ma anzi spontanea. Si può lodare anche la fotografia che immortala alcune splendide vedute delle montagne svizzere, evitando l'effetto cartolinesco.
Comencini si occupa in fondo di uno dei suoi argomenti preferiti, cioè l'infanzia, mostrata come l'età dell'innocenza e della purezza. Forse vi è in questo sguardo qualcosa di semplicistico, perché anche i bambini sono capaci di capricci e piccole cattiverie. Tuttavia l'aspetto messo in luce dal regista di per sé vero e autentico. Non ho visto, come qualcuno ha scritto, una contrapposizione tra mondo degli adulti e quello dei bambini, dove il primo sarebbe quello della repressione e della durezza di cuore. Tra gli adulti che compaiono nel film, infatti, vi sono quelli freddi e severi, ma anche quelli niente male, fino a quelli ricchi di umanità e di bontà (sia in montagna che in città).
Unica nota stonata, secondo me, è il breve riferimento allo spiritismo (verso la fine), benché all'epoca dell'ambientazione si stesse purtroppo diffondendo a macchia d'olio. E' un elemento spurio che stride con tutti gli altri contenuti del film.
Tolto questo neo, complessivamente il film è gradevole, e qua e là commuove per la rappresentazione di alcune situazioni e di alcuni personaggi. Fu girato veramente tra le alpi svizzero-tedesche, e con attori del luogo.
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