Regia di John Ford vedi scheda film
"La carovana dei Mormoni", girato da Ford nel 1950 è uno dei film fra i più amati dal regista.
Affermava spesso infatti che dentro a questa pellicola ci aveva messo quello che anche lui - come i Mormoni - cercava: la "terra promessa".
Si avverte molto forte questo suo rapporto ematico con la storia proprio osservando la struttura narrativa dell'opera, realizzata davvero con fiduciosa semplicità.
Consuderata a torto un'opera minore, è al contrario una delle vette assolute della sua poetica (risente soltanto nella messsa in scena della scarsità dei mezzi che Ford aveva a disposizione, e forse un poco anche del carattere rapsodico del suo impianto narrativo).
Zeppo di indimenticabili figure che solo lui sapeva "disegnare" così bene sullo schermo (i due cowboy, il sedicente, bizzaro dottore che vende elisir e le sue donne, i fuorilegge, papà Clegg e i suoi figli, gli indiani che non amano - giustamente - i bianchi, ma fanno eccezione per i Mormoni) è un film che rappresenta molto bene e con profondo affetto la marginalità solitaria della comunità errante dei Mormoni e la sua determinazione.
Molto importante anche il messaggio che veicola: Ford crede fermamente che se una comunità ha un obiettivo, se nell'intimo è sicura di se stessa, se cerca serenità e pace, può superare tutte le avversità che le si presentano di fronte e può alla fine risultare vincitrice.
Come ben sa chi ha già avuto l'occasione di vedere il film, la carovana è diretta verso l'Utah (e il profilo delle montagne è come spesso nei suoi western, molto familiare, infido e impervio come sempre, ma anche "rassicurante" : paesaggi maestosi, i fiumi, il deserto, le guglie di roccia, la vallata del San Juan).
Vera e propria parabola sulla tolleranza (ancora più meritoria perchè girata in un periodo cruciale , visto il clima persecutorio e reazionario che si respirava in America in quegli anni dove era McCarthy a farla da padrone) è un viaggio "iniziatico" verso la speranza con al centro l'analisi della natura umana descritta in tutte le sue forme contraddittorie in cui si esprime.
Non ci sono grandi star ad animare la narrazione, ma un solido cast fatto di validi professionisti (Ben Jonson, Ward Bond, Harry Carey j., Joanne Dru, Alan Mowbray, Jane Darwell, Jim Thorpe) veri pilastru del genere anche se spesso utilizzati come "caratteristi".
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