Regia di John Ford vedi scheda film
Intorno al 1870 due giovani commercianti di cavalli si uniscono a una carovana di mormoni che tenta di raggiungere lo Utah. Al gruppo si uniscono prima un carrozzone di artisti itineranti e poi una pericolosa banda di fuorilegge. Allo spettatore italiano la situazione descritta nella trama non può che ricordare l'ormai mitico film "Lo chiamavano Trinità" con Bud Spencer e Terence Hill, che di questo western fordiano fu, nel 1970, una rivisitazione prima che una parodia. "La carovana dei mormoni" si lega in qualche modo all'archetipo del western classico, quello con i viaggiatori e le insidie durante il tragitto, "Ombre rosse". Qui, però, ai disperati ed emarginati come Dallas e Ringo Kid si sostituiscono personaggi carichi di speranza, come i mormoni e come anche i due commercianti di cavalli, giovani e speranzosi di realizzare buoni affari. "La carovana dei mormoni" è uno dei film migliori di Ford, che si lega alla sua stagione di western "classici", come testimonia l'ambientazione nella Monument Valley. Gli ingredienti ci sono tutti: i buoni, i cattivi (veramente fetenti), lo sceriffo, gli indiani. E poi c'è il rapporto con la terra da conquistare, lo scontro tra caratteri (non solo tra buoni e cattivi, ma anche tra persone estroverse e persone dal carattere chiuso, come l'attrice Denver*) e, sopra a tutto, il cinema, che si pone come testimone di questi grandi eventi, che con le loro piccole storie hanno fatto la Storia. * Non è un caso che anche qui, come in "Ombre rosse" (dove si chiamava Dallas), la protagonista femminile abbia il nome di una città americana, Denver. (26 novembre 2005)
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