Regia di Renato Pozzetto vedi scheda film
(continua da opinione Fantozzi contro tutti) che invece ha la presunzione di voler fare “comicità impegnata”, imitando alla lontana, forse, lo stesso inarrivabile Fantozzi. Ma chi troppo vuole nulla ottiene. Il confronto, se lecito, è pietoso quindi mi limito a dire che la trama scadente prende pieghe inutili e arcaiche. L’intreccio malavitoso era evitabile quanto i fastidiosi poliziotti che non fanno ridere ma pena. Il figlio (vero del regista/protagonista) ha incapacità attoriali da far rabbrividire, nel saio del prete (in cui si rifugia per codardia) ci sta pure peggio del padre che almeno si prostra ogni volta che passa davanti all’altare. Il pezzo forte Teo Teocoli nei panni di un transessuale, guardi il film solo perché è favoloso e da quando compare in scena diventa l’attrazione spettatoriale. Lo consiglio solo per la sua performance irripetibile.
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