Regia di Renato Pozzetto vedi scheda film
Pozzetto non è un regista. E con questo abbiamo già liquidato un discorso. Un altro, quello relativo alla storia, è altrettanto semplice da fare: la trama è simil-demenziale, i personaggi sono fasulli, tutto succede nella maniera più inverosimile (complici anche gli attori attorno a Pozzetto e Teocoli, non esattamente professionisti) e banale che si possa immaginare. Un lavoro di nessuno spessore, le cui risate dovrebbero principalmente scaturire da stantìe gag sui preti e sui trans: sbadigli. Per giunta è pure un film realizzato con modesti mezzi, diciamolo pure: "all'italiana", ovvero come ormai il cinema italiano è abituato a funzionare. Nei panni del figlio di Pozzetto, mo vè?, il figlio di Pozzetto. E le sorprese non sono finite! No, anzi, lo sono.
Nella vita di un prete sulla cinquantina arriva un figlio ormai ventenne che aveva 'perso' lungo la strada, prima di indossare la tonaca. Il figlio gli lascia la ragazza, incinta, e scompare. L'unico che può aiutare il prete è un travestito che batte: equivoci a non finire.
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