La recensione su Come mi vuoi

di Lina

8 stelle

Film coraggioso e godibile, che una volta tanto riesce a illustrare con genuinità e autoironia, il mondo degli omosessuali e dei transgender, concedendoci dei risvolti inaspettati nella trama.

Sarebbe un capolavoro nel suo genere, se solo non apparisse come un film indeciso, poichè, nonostante non sia il consueto film di denuncia sull'intolleranza verso la figura del "diverso", è sempre in bilico tra comicità un tantino grottesca e melodramma attuale.

La trama intriga e incuriosisce, è molto ben sviluppata e ben interpretata, possiede qualche spunto e idea in più della solita roba trita e ritrita che si è vista per anni sull'argomento dei gay, ma è anche poco approfondita e un po' irrisolta riguardo a certi elementi e situazioni che propone, soprattutto l'epilogo, nonostante sia molto simpatico e spiritoso, risulta un pochino sconclusionato. Inoltre, la narrazione è piatta e ridondante e gira sempre e solo intorno agli stessi due fatti che racconta, ma in fondo, per l'intrattenimento e lo spettacolo assai credibile e con anche qualche bel sentimento (Desideria ispira tenerezza quando si domanda se sia chiedere troppo trovare qualcuno che gli voglia bene) che offre, sono difetti sui quali si può soprassedere.

Molto comunque, il film lo deve all'ottima prova di uno sgraziato, ma forse da Oscar, Enrico Lo Verso.

Anche Vincent Cassel si è rivelato alquanto convincente nel ruolo dell'eterosessuale che reprime la propria attrazione verso i travestiti non riuscendo ad ammettere neppure a se stesso d'essere bisessuale, se non proprio omosessuale, ma che alla fine cede ai suoi istinti più reconditi e forse, anche ai suoi sentimenti inconsci.

Mitico il cameo di Vladimir Luxuria, che sebbene abbia solo poche battute, fa veramente ridere di gusto.

A mio avviso, è un film che si lascia guardare con interesse e curiosità, con ottime interpretazioni, dialoghi incisivi e sempre azzeccati, ritmo costante e primi piani efficaci.