Regia di Enza Negroni vedi scheda film
Nella Bologna degli anni '90, Alex (Stefano Accorsi), come qualsiasi ragazzo della sua età, è alle prese con tutti i suoi dubbi sull'esistenza, le proprie inquietudini e gli istinti di ribellione. Conosce Aidi (Violante Placido), se ne innamora, scontrandosi con i dubbi e le paure della ragazza. Con gli amici si ubriaca quando gli va, ascolta buona musica e suona la propria. Con i genitori (Ivano Marescotti ed Athina Cenci) ha un rapporto conflittuale. Convinto di se stesso entra in crisi nel momento in cui Aidi sta per partire e il suo più grande amico si uccide. Si sente per la prima volta solo, spaesato, sperduto, insoddisfatto. Ma nessuna di queste sensazioni riesce a trapelare dalle immagini del film di Enza Negroni, tratto dall'omonimo romanzo di Enrico Brizzi. La sceneggiatura banalizza tutta la complessità del personaggio e del rapporto col mondo che lo circonda, la sua crescita e le conseguenti paure ed angosce, il suo prendere atto della vita. Esce si dal gruppo, ma quasi non se ne respira il senso. Sono immagini, girate e montate modestamente, prive di fascino e di qualsiasi respiro, portatrici di sensazioni che scaturiscono solo dalla storia e non da particolari virtuosisimi di sceneggiatura, regia o fotografia. Interessante risulta la colonna sonora e l'interpretazione di un giovane e convincente Stefano Accorsi. Pessima sin dal principio Violante Placido.
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