Regia di Oliver Stone vedi scheda film
Opera fiume del fustigatore Oliver Stone, a cui manca il dono della sintesi ma non la mano da autentico narratore. Dopo il caso Kennedy in 'JFK', un altro presidente degli Stati Uniti - il discusso Richard Nixon - viene passato al setaccio, ma più che la componente politica - comunque analizzata in modo a tratti pedante per la mole di persone e fatti elencati - sono le sfaccettature dal punta di vista umano che interessano al regista-reduce del Vietnam.
Se la parte inerente l'infanzia di 'tricky' Dick è ridondante ed effettistica, tutto il resto riguardante la sua sfera personale è la cosa migliore del film: dai rapporti del presidente con la moglie Pat - una vibrante Joan Allen - a quelli con i suoi più fidati collaboratori a quella specie di complesso di inferiorità nei riguardi di John Kennedy, per arrivare all'intero popolo americano, del quale lo statista più volte si chiede perchè non lo ami.
In tanti hanno scritto che Stone non ama questo personaggio ma, a mio avviso, il sentimento predominante in questo lavoro è la pietas. A metà con l'autore il merito va attribuito alla gigantesca prova di Anthony Hopkins, ancora una volta in un'immedesimazione totale seconda sola al memorabile Hannibal Lecter de 'Il silenzio degli innocenti'.
Voto: 7.
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