Regia di Paolo Virzì vedi scheda film
Virzì agli albori, acido, cattivo addirittura didattico nell'universalità dei temi presi in considerazione... Voto 7+ Vederlo nel 2017 fa una certa impressione!
Virzì al secondo passo cinematografico convince con una commedia sociologica, caustica e feroce sul modello dei mitici tempi che furono (vedi ad esempio Signore & Signori di Germi). Ferie d'Agosto rivisto oggi sorprende per le capacità anticipatrici nel congelare e nel codificare magistralmente i vizi italici, raggiungendo così un carattere addirittura 'universale'! Senza esagerazioni quando la nostra commedia punta al sociale e si incattivisce senza compiacimenti può diventare didattica, perché a noi italiani piace crogiolarci nei nostri difetti... E così come nel capolavoro di Germi non si salva nessuno, un cataclisma, dando l'idea di un disegno cronologico dove il boom dei 50/60 rappresenta lo stato embrionale della degenerazione italiota, gli ottanta l'infanzia, i 90 l'adolescenza, ora la maturità e quindi la fine sempre più vicina... Si ride per non piangere nel 2017, come si rideva per non piangere nel 96, W le ferie, W l'italia!
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