Regia di Paolo Virzì vedi scheda film
In un momento in cui par persa la fiducia nella politica , cosa a parer mio abbastanza pericolosa, con buona pace di chi ha firmato al V-Day grilliano ( eh sì, caro Grillo, qualcosa è giusto, ma così si spiana la strada ai regimi...), andrebbe rivista un'operina come "Ferie d'agosto", di Paolo Virzì, uscita a un soffio dalle elezioni del '96, che avrebbero visto vincere il centrosinistra prodiano. L'autore de "La bella vita" realizzò questo film irridente non tanto alla politica, ma quanto alla concezione che ne hanno gli italiani: ci sono quelli di sinistra anche troppo strafottenti, o incazzati fissi, individuati nella microcomunità facente riferimento all'intellettuale Silvio Orlando, e quelli filoberlusconiani, piccoloborghesi, piuttosto rozzi nell'atteggiamento e nelle (poche) idee,capeggiati dal grossolano arricchito Ennio Fantastichini, e il livornese Virzì, nella cornice assolata di Ventotene sela gode a punzecchiare sia l'una sia l'altra delle "coalizioni". Si vede , comunque, con chi ce l'ha di più l'autore, e c'è da dire che anticipava molti viziacci oggi imperanti nell'italiano medio, pregio questo notevole per una commedia, il riuscire a trasmettere lo spirito di un'epoca. Divertente, forse più ambizioso di quanto non lasci trasparire a una prima visione, "Ferie d'agosto" è servito al meglio da uno stuolo di attori molto bravi, tutti, e vale la pena ricordare un attore purtroppo non comparso moltissimo, ma qui forse il più "umano" del cast,Piero Natoli, notevole anche nel verdoniano "Compagni di scuola".
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