Regia di Francesco Nuti vedi scheda film
La prima regia di Nuti è già abbastanza deludente. Il pretenzioso omaggio al film di Curtiz, al mito di Bogart ed anche al "Provaci ancora, Sam" di Woody Allen (autore del testo teatrale e della sceneggiatura del film di Herbert Ross) si risolve in una rimasticatura dei temini di "Io, Chiara e lo Scuro": la passione e la bravura nel biliardo, il gusto della sfida, la lealtà sportiva e quella in amore, la donna che torna sempre all'ovile. Il tutto è un po' stucchevole e comincia ad affiorare il narcisismo che condurrà Nuti, nei film successivi, a girare a vuoto sul suo personaggio annegato in un mare di musica enfatica e piuttosto brutta. La cosa migliore, qui, è la riproposizione dell'anziano attore Novello Novelli. La De Sio (nonostante l'eccessivo spazio dedicato al suo sassofono) era cento volte meglio di Ornella Muti, successiva partner cinematografica del comico di Prato.
Il Toscano, dopo la finale dei campionati italiani di biliardo persa contro lo Scuro, fa il cameriere in un locale frequentato da sole donne, mentre Chiara si esibisce come sassofonista di scarso successo nei locali notturni. Quando un manager s'innamora della ragazza e le propone di dirigere un'orchestra tutta sua su una nave da crociera, scoppia la gelosia, e le cose si ricomporranno a Casablanca, dove casualmente i due si ritrovano, lei in scalo della sua crociera, lui per i mondiali di biliardo.
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