Regia di João César Monteiro vedi scheda film
Certo che Monteiro ha un'idea un po' eccentrica di 'commedia'. Ma anche di 'Dio', in effetti, essendo Dio in questo film lui stesso (il suo personaggio si chiama Joao De Deus, Giovanni Di Dio). Questa è la storia di un pervertito feticista-collezionista di peli pubici, ormai prossimo alla terza età, con la fissa per le teenager e le loro funzioni corporali. Lo stile del regista è minimale, la camera si muove poco o niente e spesso le scene indugiano su particolari apparentemente ininfluenti e a più riprese predomina il silenzio, come a voler entrare nell'atmosfera pacificamente, rassegnatamente morbosa del mondo di Joao: la visione è in effetti ardua - complice anche la durata che sconfina le due ore e quaranta - se non si riesce a essere coinvolti dal bislacco personaggio, dalle sue sentenze sardoniche e dai suoi movimenti ieratici. A parte questo c'è nella narrazione una crescente tensione davvero apprezzabile, con tanto di scena madre finale e presunta 'giustizia' per tutti: il nostro anti-eroe è giudicato un mostro e viene allontanato nell'infamia, ma i suoi nemici, che sarebbero fondamentalmente i 'buoni', sono altrettanto giustamente destinati a vivere perpetuamente rigirandosi nel loro stesso, meschino squallore; memorabile perciò la battuta finale di Joao: "Non siete voi che mi cacciate, sono io che vi condanno a rimanere", che sintetizza in poche parole tutto lo spirito del lavoro. Ovvero: Joao è un reietto oppure un Dio? Questione di punti di vista. Presunto sequel di Ricordi della casa gialla (1989), con il quale spartisce pochi e semplici elementi fra cui il protagonista, il film sarà a sua volta seguito da Lo sposalizio di Dio (1999), che chiude la trilogia. La commedia di Dio è una delle vette di Monteiro e quindi anche del cinema portoghese. 8,5/10.
Un ometto taciturno sulla sessantina gestisce una gelateria, gli affari vanno bene e lui personalmente sceglie le commesse, tassativamente giovani e disponibili. L'uomo è inoltre un accanito collezionista di peli pubici e un giorno coinvolge nelle sue perversioni una ragazzina, che purtroppo per lui è la figlia del nerboruto macellaio.
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