Regia di Bernardo Bertolucci vedi scheda film
Il fatto è che quando vai d'estate in Toscana magicamente ti ritrovi in un casolare: durante i mesi più caldi, infatti, in Toscana i casolari crescono come funghi e tutto il territorio diventa campagna, compresa quella che fino a qualche giorno prima era spiaggia. Allo stesso modo, la verginità nei film si perde senza una goccia di sangue: la sofferenza a cosa serve, quando si può rappresentare lo sverginatore come un bel simpatico ragazzone adorabile? E' un concentrato di banalità, leggerezze e luoghi comuni, questo presunto romanzetto di formazione ed iniziazione alla vita (sesso=vita, altra tremenda sciocchezzuola cinematografica) che Bertolucci ha scritto con Susan Minot ed affidato quasi per scherzo alla giovanissima figlia di una rockstar americana (Liv Tyler, il cui padre è il cantante degli Aerosmith Steven), con scarsissimo curriculum da vantare. Eppure lo scherzo funziona: la Tyler se la cava dignitosamente - e ci regala pure un amplesso a gambe divaricate, nei minuti finali, da far sognare anche il più puritano ed ingenuo degli spettatori. Intorno a lei c'è un buon cast, fra tutti certamente spicca il folle personaggio di Jeremy Irons, specchio di mille frustrazioni ed ansie risolte (la morte lo sta rapidamente consumando e lui lo sa: inevitabilmente si gode ogni istante che gli rimane, con una gioia quasi infantile). Bertolucci è un buon regista e su ciò non si discute, ma qui è proprio il film ad essere di scarso interesse. 5/10.
Adolescente americana, appena rimasta orfana di madre, vola in Toscana durante l'estate per stare un po' con il padre e gli amici di famiglia, in un casolare di campagna. Scoprirà il sesso e pure che suo padre è in realtà un altro.
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