Regia di Bernardo Bertolucci vedi scheda film
Quando Bertolucci riprese a lavorare in Italia, c’erano molte aspettative nei suoi confronti (del resto alimentate da lui stesso, che dichiarò di voler girare la parte III di Novecento e di aver bisogno di uno staff di avvocati per tutelarsi, perché intendeva raccontare tutto sull’Italia del dopoguerra). Questo film mi lasciò un po’ perplesso, ma lo considerai un’opera volutamente minore, realizzata solo per riprendere contatto con il paese d’origine dopo i fasti della trilogia esotica. Inoltre lo lessi come un gesto simbolico: Liv Tyler torna in Italia e perde la verginità, Bertolucci torna in Italia e pianta una cinepresa sul terreno. Il giudizio che do adesso rispecchia il mio atteggiamento di allora, vagamente deluso ma fiducioso. Temo però che resterà l’ultima volta in cui si può essere indulgenti con Bertolucci.
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