Regia di Bernardo Bertolucci vedi scheda film
Generalmente "Io ballo da sola" è considerato, soprattutto dai più accesi sostenitori dell'autore di "Novecento", un passo falso di Bernardo Bertolucci, o un film che punta troppo direttamente all'incasso. Dintorni senesi quasi da cartolina, trama poco convincente, poco interesse in sostanza nella pellicola, questi i commenti più riscontrabili: pur riconoscendo un'eccessiva patinatura nella confezione, bisogna anche riconoscere che il regista che maggiormente ha coniugato l'impegno politico con il grande successo e la dimensione internazionale ( ma questo già dal "Conformista" in poi) ha percepito il cambiamento della società, scandagliando, dopo le epopee d'Oriente e desertiche, il privato per abbozzare un discorso sulla collettività. Seguendo il cammino di conoscenza , di sè stessa, dell'amore e della verità della bellissima e giovane Liv Tyler, si dirà che il mistero è abbastanza facile da decifrare, ma restano cose importanti, vedi la buona recitazione di tutto il cast, con menzioni particolari per Irons e Sinead Cusack, e un invito , forse non compreso abbastanza, a certe frange intellettuali a non isolarsi in comunità dove resistono certi impulsi di anni prima, come il prendere il sole nudi per puro gusto di provocazione o di esclusività, e ad uscire maggiormente allo scoperto, nella società nuova. E, per concludere, uno sguardo affettuoso alla bellezza della gioventù che irrora di sentimenti il tutt'intorno.
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