Regia di Giuseppe Piccioni vedi scheda film
Nonostante il titolo scanzonato che fa pensare, piuttosto, ad una commedia sentimentale e facilotta, questo quarto film di Piccioni ha ambizioni ben superiori, mirando a proporsi come ritrattino generazionale di quarantenni in crisi. D'altronde i tre precedenti suoi lavori (Il grande Blek, Chiedi la luna e Condannato a nozze) erano già imperniati sul tema della crisi e del collasso emotivo, raffigurando personaggi individualisti e psicologicamente problematici; qui semplicemente Piccioni (che ha anche scritto la sceneggiatura, insieme a Gualtiero Rosella) si propone di mostrare tre facce della medesima inquietudine - sentimentale, sì, ma non solo - e di farle riunire dal caso. Cast all'altezza della situazione, seppure non eccelso sulla carta: un comico ed una presentatrice tv (Gene Gnocchi e Gaia De Laurentiis), un attore principalmente di teatro e di fiction (Giulio Scarpati), Margherita Buy in un ruolo non palesemente adatto a lei, solitamente interprete di donne dai caratteri più decisi, più vivaci di questa Lucia. Colonna sonora con musiche originali di Daniele Silvestri, qualche premio è arrivato (festival di Bastia, festival di Annecy), ma Piccioni ancora stenta a lasciare la sua impronta. 5/10.
Un depresso sull'orlo del suicidio, una donna sola e ridotta a prostituirsi per sopravvivere, un idraulico taciturno; il trio di quarantenni viene riunito dal caso, e non sarà facile dividerli...
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