Regia di Ken Finkleman vedi scheda film
Degno seguito del primo Aereo più pezzo del mondo, si destreggia fra scenette demenziali e citazionismo cinematografico senza soluzione di continuità: il ritmo serrato colma le lacune qualitative, aiutando lo spetattore a non pensare troppo a ciò che sta vedendo, ma piuttosto a "godersi l'attimo": ad osservare cosa accade alle spalle dei protagonisti, ad evitare di porsi troppe domande sulle carenze logiche e gli squilibri che formano in sostanza la base del film. Le battute non si contano, quindi quelle buone, prima o poi, ci sono per tutti. Finale lieto e rassicurante, con post-epilogo demenziale. Divertimento spensierato.
Uno shuttle, nel futuro prossimo, sta portando umani sulla Luna. Il volo è destinato alla tragedia, ma l'equipaggio non lo sa; per fortuna però a bordo c'è un ex pilota ora internato e appena fuggito dal manicomio: salverà tutti, fra innumerevoli gag e colpi di fortuna incredibili.
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