Regia di Gregg Araki vedi scheda film
Un pastiche generazionale programmaticamente eccessivo e sgradevole e senza via di fuga.
Araki sembra volerci dire che non c'è più nessun futuro, e a tratti il suo umorismo dissacrante colpisce nel segno (l'uccisione del commesso asiatico, la morte del cane, che in mezzo a tanti omicidi e follie, è l'unico memento in cui i protagonisti restano in religioso silenzio), ma il mix tra Tarantino, effettacci ultra splatter, David Lynch, sequenze erotiche ai limiti del porno e colonna sonora martellante, prometteva più sulla carta.
Promettente, ma ancora lontano dalle vette future.
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