Regia di Giuseppe Patroni Griffi vedi scheda film
Chi vuole farsi del male si accomodi a vedere questa "Gabbia" del compianto Patroni Griffi. Si tratta di un drammone con pretese d'autore su una vicenda paradossale di amore malato che porta al sequestro e alla distruzione di un uomo da parte di una squilibrata e della figlia di lei, complice della madre. Cosa avrà voluto trasmettere allo spettatore con questa storia il regista e gli sceneggiatori, fra cui ritroviamo anche il nome di Lucio Fulci? I soggetti estremi e morbosi per funzionare hanno bisogno di un tocco speciale che Patroni Griffi non possiede, poiché dopo una prima mezz'ora più promettente la trama e i personaggi perdono completamente interesse e ci ritroviamo ad assistere ad un campionario di atti gratuiti e insensati; il sesso non supera mai i limiti di un soft-core ed è francamente poco eccitante. Laura Antonelli costretta in un personaggio caratterizzato malamente era già con le quotazioni molto in ribasso mentre Tony Musante è visibilmente a disagio; l'unica che si salva un po' è Florinda Bolkan che recita con la sua voce ma passa le sue poche scene quasi sempre al telefono. Film che appare particolarmente misogino, un cult del trash spesso involontariamente comico con belle musiche di Ennio Morricone piuttosto sprecate come tutto il resto. Se Fulci avesse deciso di farne un vero horror, forse l'avrebbe salvato dal ciarpame intellettuale in cui affoga. Il finale in sospeso in questo caso l'ho trovato poco efficace.
Voto 3/10
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