Regia di Bigas Luna vedi scheda film
Pur con tutta la buona volontà del mondo, "Jamon Jamon" appare un modesto melodramma erotico-sentimentale che rispolvera conflitti familiari usurati per arrivare ad una conclusione tragica che in certi momenti sfiora il ridicolo. Bigas Luna ha fatto di peggio, d'accordo, ma anche qui non riesce a conferire adeguato spessore ai personaggi e ad una vicenda traballante, accontentandosi di una confezione colorata e accattivante, ma priva dei lampi di genio di un Almodovar. Le scene di sesso hanno una discreta vitalità, per fortuna siamo lontani dalla spazzatura premeditata di "Bambola", e all'attivo metterei almeno le interpretazioni di una Penelope Cruz esordiente e di Javier Bardem, che diventeranno la coppia d'oro del cinema iberico, oltre che una coppia reale nella vita. Fra gli altri attori, Anna Galiena è abbastanza vivace, Stefania Sandrelli più impacciata su un personaggio di madre cattiva troppo stereotipato, Jordi Molla' deve fare l'innamorato respinto e geloso ma è penalizzato dal copione e va inutilmente sopra le righe. La tragedia finale è troppo plateale per commuovere davvero e ricorda piuttosto le telenovele dell'epoca per il semplicismo del loro impianto drammaturgico. Le immagini al ralenty non aggiungono molto, mentre la colonna sonora di Nicola Piovani è almeno passabile. Chi si accontenta vedendo un po' di tette al vento si accomodi pure.
Voto 5/10
Prosciutto prosciutto (1992): Juan Diego
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Stefano concordo con te,due stelle e mezza mi sembrano attinenti al contenuto del film,tenendo presente che considero LA CHIAMAVANO BILBAO l'opera piu' originale del regista.
Ciao Ezio La chiamavano Bilbao non l'ho mai visto però...
Proprio non sono d'accordo. Per me "Prosciutto Prosciutto" resta tra le migliori opere dell'autore, non a caso leone d'argento a Venezia. Un film a suo modo coraggioso (altro che solo qualche seno al vento come dici tu), racconta una Spagna di venticinque anni fa legata a riti e tradizioni, lo fa comunque con spiccato senso cinematografico, e con quella tendenza all'eccesso, che era il marchio di fabbrica di Bigas. Senza dimenticare che scoprì e lanciò Penelope Cruz.
Dalle parti del cinema dell'eccesso e del 'melodramma carnale' che lo ha fatto conoscere al grande pubblico, credo siamo vicini (per restare in tema con la boutade che chiude il tuo post) al selvaggio menage di La teta y la luna. C'è molto di studiato, ma anche molta energia e vitalità che reclama la sua parte di attenzione. Giudizio equilibrato che necessariamente scontenta i legittimi sostenitori del compianto regista catalano.
Grazie anche a voi Il panda e Maurizio per i vostri commenti. Chi segue le mie recensioni sa che non sono uno che stronca facilmente, di solito mi pongo qualche scrupolo prima di parlare male di un film. Tuttavia Prosciutto prosciutto che ho rivisto in questi giorni dopo diversi anni, mi ha confermato nella delusione provata già la prima volta. È vero che c'è uno spiccato senso cinematografico come dice Panda, ma le contorsioni e gli eccessi del plot sono veramente poca cosa. Il pianto finale di tutti i personaggi che vorrebbe essere catartico mette a nudo la pochezza del copione, la seduzione vera o presunta di Silvia da parte del padre di Jose Luis è davvero fuori luogo, ma del resto anche il giovane pur così innamorato della ragazza non disdegna di farsela con la madre puttana della Galiena. E la Sandrelli si dispera proprio fra le braccia di Bardem che poco prima le ha ucciso il figlio, forse senza volerlo. A me sembra un fumettone eccessivo e ridondante, girato abbastanza bene, ma sempre tale resta. Mi spiace ma questo è il mio parere. Un saluto
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