Regia di Bigas Luna vedi scheda film
In una Spagna arcaica e polverosa, due giovani vedono il loro amore contrastato da figure ambigue e ossessionate.
Non è una semplice storia d'amore nè un pretesto per mostrare le grazie di Penelope Cruz o di Javier Bardem: è semplicemente una favola tragica che si consuma sotto gli occhi di una strega cattiva, di un re inebetito e di una popolana dal cuore tenero.
Lungi dal fare paragoni per quel che riguarda soprattutto la sceneggiatura e l'intreccio ma Prosciutto prosciutto può essere paragonato quanto a personaggi e struttura narrativa al precedente (dal punto di vista temporale) Cuore selvaggio di David Lynch.
Due giovani innamorati consumano la loro passione tra le polverose e desolate radure di una Spagna legata (pare) a riti pagani ed ossessionata da tori e maiali (forse per la loro valenza simbolica e/o astrologica molto simile- abedue i segni amano gli eccessi del mangiare e dei piaceri della carne-).
La madre di lui, ricca industriale, ha una fabbrica di intimo, la Sanson assieme al padre di lui, un uomo distante e poco partecipe della vita della famiglia.
La madre di lei è stata abbandonata con tre figlie e si è dedicata completamente a loro lavorando prima come prostituta poi come gestrice di un locale a luci rosse.
Silvia e Josè Luis però si amano e si vogliono sposare ma non hanno fatto i conti con la strega cattiva (la madre di Josè Luis) che prima corrompe il magazziniere che sogna di fare il torero Raul e lo invita a sedurre Silvia per portarla via al figlio e poi ne diventa l'amante.
Josè Luis intanto, come il padre, è attratto dalla sensualità di Carmen (la madre di Silvia) e non disdegna di andarci a letto sebbene sia il fidanzato della di lei figlia.
Silvia, ignara dei segreti che la tengono all'oscuro della verità su Josè Luis e su Raul, si accorge della differenza tra i due e, sebbene all'inizio cerchi in tutti i modi di allontanare il magazziniere, gli cede e a sorpresa le cose che prima la inorridivano di lui (lil linguaggio sessuale esplicito, la sua ferocia e il suo migliore amico -l'aglio che ingurgita a spicchi interi-) gli sembrano le cose più belle che esistano in natura.
Anche se il sogno rivelatore le prospetta ciò che succederà, Silvia ama con tutta se stessa Raul fino all'epilogo che vede, come un quadro religioso, tutti i protagonisti attoniti e shoccati davanti alla morte.
Le musiche di Nicola Piovani sono meravigliose e assolutamente calzanti con la pellicola.
Più che filmare sembra che dipinga.
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