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La sposa americana

Regia di Giovanni Soldati vedi scheda film

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La recensione su La sposa americana

di passo8mmridotto
7 stelle

La critica in generale non è stata benevola con questo bel film di Giovanni Soldati. Motivo: troppi rapporti di parentela, che oggi verrebbero definiti "conflitto di interessi", che si intrecciano tra regista, protagonisti, musicisti, sceneggiatori. Ma nonostante il tentativo demolitorio messo in atto dai detrattori, il film è stato ben accolto dal pubblico, quello più esigente e acculturato, e può avere deluso chi si aspettava almeno una pellicola erotica.

Rapporto di parentela (padre e figlio) è quella di Mario Soldati, autore dell'omonimo romanzo e della sceneggiatura, dal quale Giovanni Soldati ha tratto la storia: ambientato negli anni 30, Giovanni Soldati lo riporta ai giorni nostri. Questa è l'unica differenza tra lo scritto e il film. E bene ha fatto il regista-figlio a lasciare intatto il testo di papà-scrittore: Italo Calvino ebbe a dire del romanzo, uno dei più celebri e amati di Mario Soldati, che aveva  "perfezione di costruzione più unica che rara".

La trama, giudicata frettolosamente "scabrosa", vede Edoardo, italiano insegnante di letteratura americana in California, che si innamora e sposa la bella Edith (Trudie Stiler). Adith ha un'amica del cuore, Anna, (Stefania Sandrelli), di origini siciliane, sposata con Sacha (Harvey Keitel), omosessuale dichiarato.

La passione tra Edoardo e Anna è inevitabile, quando le due coppie si recano a Venezia per accompagnare Sacha, per motivi di lavoro.

Edith si accorge della tresca, e decide di restare con Edoardo, ma...

Quì interrompo il racconto, per lasciare a chi vedrà il film per la prima volta il piacere di gustarlo interamente, anche se il finale è amaro.

Tornando ai troppi rapporti di parentela, troviamo che Gino Paoli ha composto espressamente alcuni brani per la colonna sonora, come ex della Sandrelli, a sua volta moglie di Giovanni Soldati.

Infine, Trudie Stiler (Edith) era la moglie di Sing.

Non oso pensare che Giovanni Soldati abbia diabolicamente creato un mix tanto sofisticato soltanto per "lanciare" il film con più possibilità di successo: bastava infatti il nome di Mario Soldati, con il suo intrigante romanzo, a dare lustro all'opera.

La sensuale Stefania Sandrelli appare lontana dal personaggio de "La chiave": essere belle e sensuali può essere una colpa?

La parte le si addice, e proprio con la sua sensualità e la sua bellezza riesce a nascondere i profondi deficit recitativi.

Trudie Stiler è la tipica donna americana come tante ne conosciamo nel firmamento delle star d'oltreoceano, che la Sandrelli riesce a mettere in ombra, al di la delle esigenze di copione.

Berggren (Edoardo) e Keitel (Sacha) reggono bene il ruolo. In fondo, sono due attori di riconosciuta bravura.

 

 

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