Regia di Tom McGrath vedi scheda film
Sul tema dell'arrivo di un nuovo fratello e del rapporto con quello più grande si dipana una storia strampalata e curiosa, ma dagli avvenimenti scontati.Battute prevedibili,episodi colmi d'azione ma senza la capacità di essere geniali, poetici o visivamente stupefacenti saltano fuori come popcorn,buoni da gustare al momento e già dimenticati appena finiti
Partendo da un tema psicologico complesso come l'accoglienza di un fratello da parte di un figlio unico, il film si pone l'obiettivo di raccontare come il rapporto tra i due possa crescere e rafforzarsi fino a unirli in maniera semplice e naturale. Il rischio di creare un film d'animazione sbagliato per il pubblico a cui è rivolto è evitato e agli adulti restano le citazioni cinematografiche, ormai così diffuse da risultare noiose, a strizzare l'occhiolino. Ho ritrovato molto dei miei figli in Tim, in quello che dice e in quello che fa, il personaggio è costruito davvero bene e i mondi adulti-bambini hanno la giusta distanza. Tuttavia il film mi ha lasciato perplesso, con una scrittura tanto elementare quanto scontata, nessun colpo di scena, nessun coinvolgimento emotivo, nessuna sorpresa. Le battute erano prevedibili, gli episodi colmi d'azione ma senza la capacità di essere geniali, poetici o visivamente stupefacenti. Salvo l'interpretazione personalissima dell'effetto che porta il succhio del ciuccio, così perentorio e ossessivo da essere davvero realistico, forse la trovata più interessante del film. Manca alla fine però la capacità di lasciare il segno e la pellicola scorre a mio parere in modo piatto, buona da essere gustata al momento ma senza che lasci un ricordo importante nello spettatore. Possibilissimo che rivedendolo potrei rivalutarne alcuni aspetti, al momento non sceglierei però di rivederlo.
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