Regia di Damiano Damiani vedi scheda film
1980, dopo anni di polizieschi (e poliziotteschi, versione trash/demenziale del filone), una vera invasione per il cinema nostrano, Damiano Damiani ancora non è sazio. Il regista ha cavalcato finora l'onda del genere con risultati modesti, non disprezzabili, ma neppure particolarmente gloriosi (Confessione di un commissario di polizia al procuratore della Repubblica, Perchè si uccide un magistrato, Un uomo in ginocchio e via dicendo); perchè quindi insiste con l'ennesimo prodotto a base di malavita, corruzione negli ambienti di polizia e connessioni Stato-mafia? Sicuramente il botteghino può essere una motivazione sufficiente, eppure sembra proprio che questo Avvertimento non abbia nulla da dire che non sia già stato (stra)detto nei precedenti lavori di Damiani e in quelli affini ai suoi; sceneggiatura del regista con un team di esperti del settore: Badalucco (con il quale Damiani 4 anni dopo firmerà anche La piovra, celebre fiction tv), De Rita, Maiuri. Buoni gli interpreti, con l'affiatato duo Gemma-Balsam a condurre un cast di volti assolutamente adatti al contesto (Guido Leontini, Giancarlo Zanetti), musiche del sempre efficace Riz Ortolani. Il ritmo c'è - ed è essenziale - ma davvero sfugge la novità in tutto ciò. 5,5/10.
Il commissario Barresi trova cento milioni sul suo conto, da fonte sconosciuta; riceve quindi una telefonata anonima: sono il compenso per infangare la sua prossima inchiesta. Nemmeno il tempo di domandarsi di cosa possa trattarsi, che un suo superiore viene ucciso...
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