Regia di Anthony Ascott (Giuliano Carnimeo) vedi scheda film
Per essere il quarto film della saga di Sartana diretto da Carnimeo in un anno circa di tempo (tutto il poker viene girato fra il 1969 e il 1970), non c'è che dire: le idee non mancano, il ritmo è buono, colpisce la voglia di stupire soprattutto. Una caccia al tesoro fra banditi, una serie di duelli spietati, una bella vedova, lo sceriffo corrotto: non si contano i clichè del genere (anche perchè ormai, nel 1970, lo spaghetti western è realmente usurato), ma è apprezzabile la scelta della sceneggiatura di Eduardo Brochero, Tito Carpi ed Ernesto Gastaldi di fare leva su tali stereotipi richiamando a più riprese la trilogia del dollaro di Sergio Leone e perfino Rashomon di Kurosawa (al centro della storia c'è una verità raccontata in tre differenti versioni: tutte parziali e quindi inesatte). Allo stesso modo funziona la colonna sonora firmata da Bruno Nicolai, che pesca dal repertorio morriconiano, ma anche - questo a sorpresa, invece - dai contemporanei lavori in chiave progressive di, per esempio, Bacalov. Gianni Garko non è fenomenale, ma 'fa il compitino' con alti e bassi; al suo fianco, fra gli altri, Piero Lulli, Nieves Navarro e Sal Borgese; con qualche briciola di originalità in più, e probabilmente anche con un budget maggiore (anche se la produzione è comunque discreta, Luciano Martino), forse questo Una nuvola di polvere, etc. poteva anche diventare un lavoro interessante. 5/10.
Il bandito Sartana si consegna spontaneamente a un perfido sceriffo: in realtà spera solo di carpire, in prigione, il nascondiglio di un grosso bottino da un altro bandito. I due si alleano, evadono e cominciano una caccia al tesoro molto complicata.
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