Regia di Stephen Herek vedi scheda film
Trent'anni di insegnamento di musica alla John F. Kennedy High School, dal 1965 al 1995, da parte di Glenn Holland (Richard Dreyfuss), musicista frustrato che vede la cattedra nella scuola come un ripiego.
'Goodbye Mr. Holland', diretto dal mestierante Stephen Herek, è un fluviale, in più di un'occasione stancante, film biografico le cui lacune in fatto di (mancanza di) stile e melensaggini diffuse dalla sceneggiatura in maniera scientemente calibrata nell'arco temporale della pellicola sono fortunatamente compensate dall'egregia prova di Richard Dreyfuss - seconda (meritatissima) nomination agli Oscar della carriera, a quasi vent'anni dalla vittoria con 'Goodbye amore mio' - che getta tutto se stesso in questo ritratto (non certo una novità nel panorama del cinema a stelle e strisce) di un uomo che ama la musica più di ogni altra cosa al mondo, moglie devota (Glenne Headly) e figlio sordomuto (Nicholas John Renner, Joseph Anderson e Anthony Natale) - un vero scherzo del destino - compresi, coi quali ha una relazione a dir poco turbolenta, e dalle azzeccate caratterizzazioni di personaggi di contorno: la Preside Jacobs, interpretata con la consueta bravura dalla veterana Olympia Dukakis, il severo ma corretto Vice Preside (che poi sostituirà l'anzidetta collega una volta in pensione nell'incarico) reso con efficacia da William H. Macy e l'allievo che perderà la vita in guerra (Terrence Howard agli esordi) e che verrà commemorato in quella che è la sequenza più toccante del film.
L'opera nel complesso patisce troppe cadute di ritmo e scene tirate per le lunghe: una maggiore attenzione in sala di montaggio e qualche sforbiciata avrebbero partorito un lavoro qunatomeno più compatto.
Per quanto riguarda i temi di fondo affrontati dal film - l'insegnamento e come trasmettere ai propri allievi le proprie competenze riuscendo anche ad appassionarli - esso ricalca a grandi linee il di poco anteriore 'L'attimo fuggente', che è del 1989, ma è di gran lunga inferiore.
Voto: 6,5 (v.o.).
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