Regia di Angelo Longoni vedi scheda film
Alex e Max, due amici piuttosto differenti tra loro, sono rispettivamente un pubblicitario e un sassofonista in cerca di fortuna, sia lavorativamente che sentimentalmente. In parallelo assistiamo alle loro fortune e miserie.
A tre anni di distanza da Caccia alle mosche (1993), Uomini senza donne è la seconda regia cinematografica per Angelo Longoni, che già aveva portato il testo di questo film a teatro, con il medesimo titolo e i medesimi protagonisti. Per il copione Longoni ha provveduto ai debiti rimaneggiamenti insieme a Massimo Sgorbani, mentre per l’accoppiata Gassman-Tognazzi (Alessandro e Gianmarco) la conferma su tutta la linea era doverosa. Eppure, fors’anche per qualche pecca del materiale narrativo, Uomini senza donne non ha suscitato una grande impressione né sulla critica, né sul pubblico e la tanto attesa coppia di figli d’arte, pur senza fare un buco nell’acqua, ha lasciato qualche perplessità. La trama è in effetti abbastanza prevedibile e gli snodi principali non sorprendono granché; tutto ruota intorno a due cardini basilari: l’amicizia maschile e la sindrome di Peter Pan. Argomenti ben noti e già ampiamenti discussi anche al cinema: di questa pellicola rimane poco di memorabile – se si vuole escludere l’esordio sul grande schermo, in una particina ad altissimo tasso hot, della valletta televisiva Ela Weber, all’epoca sulla breccia. Tra gli altri intepreti Veronica Logan, Alessandra Acciai, Eleonora Ivone, Riccardo Rossi e, in ruoli minori, Sergio Cammariere e la giovanissima Manuela Arcuri. 2,5/10.
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