Regia di Kathryn Bigelow vedi scheda film
"Fidati di me, fidati. Perché io sono il tuo confessore, sono il tuo strizzacervelli, io sono il tuo collegamento diretto alla centralina delle anime. Io sono l'Uomo Magico, il Babbo Natale del subconscio. Lo dici, lo pensi, puoi averlo." Capolavoro della fantascienza, imperdibile.
Funziona tutto, ma proprio tutto, la Bigelow sarà pure brava ma qui ha fatto qualcosa che va persino oltre i suoi meriti, perché in questa pellicola si percepisce quell'armonia di ingredienti che la buona tecnica e le scelte indovinate possono giustificare solo se si mette nel conto anche una dose di fatalalità e alchimia che non si ripeterà dopo, né c'è stata prima. Poit Break al confronto di Strange Days è una passeggiata ecologica nella cinematografia. La Bigelow costruisce alla perfezione scenari di guerriglia urbani che fanno da sfondo a una storia a tinte thriller e fantascientifiche in cui si muovono protagonisti dalla morale ambigua in quello che potrebbe essere definito un noir cyberpunk. Perfetta la colonna sonora con il pezzo simbolo della pellicola, cantato direttamente da Juliette Lewis, e pezzi che annoverano tra gli altri il contributo degli Skunk Anansie (Skin è riconoscibilissima durante la festa di fine anno), perfetti i dialoghi, perfetto tutto. Azione e fantascienza in una commistura che non può che far sbavare gli amanti della settima arte. Bellissimo
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