Regia di Kathryn Bigelow vedi scheda film
insolito,spiazzante,forsennato,apocalittico,convulso,teorico: uno dei film piu' "strani" degli anni 90, forse un capolavoro, forse no; sicuramente non una "cazzata" (con tutto rispetto per Moretti, che sara' anche un grande regista ma come critico NON VALE NIENTE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!). E' un'opera complessa, straniante, destrutturata: vi si riflette il caos, la deriva, l'atmosfera estenuata ed angosciante di fine millennio. E' un film poliedrico, senza punti di riferimento: quando sembra prendere una via, ecco che arriva puntuale la svolta improvvisa ed inattesa. Ma non c'e' nulla di ruffiano o di artificioso nei colpi di scena, ne' nella cerebrale costruzione dell'intricata vicenda: e' la lucida (non onirica e nemmeno visionaria) rappresentazione della mente devastata di un uomo distrutto e "abbastanza paranoico". Questo magnifico impasto di fantascienza, thriller, action-movie, love-story e affresco sociale si presta alle piu' svariate (e nascoste) letture: 1)quadro cupo di una civilta' prossima all'autodistruzione; 2)riflessione meta-linguistica sulla societa' moderna e sulla sua moltitudine di immagini, tra cinema, televisione, videogioco; 3)apoteosi della soggettiva e ripresa del discorso powelliano sullo sguardo; 4)malinconica ed amara meditazione sul passato e sulla necessita' di conservarlo e di utilizzarlo come fuga da una realta' deprimente. Queste sono solo alcune delle possibili letture di un opera da vedere e rivedere piu' e piu' volte
bella
bella
perfetto
non e' solo una grande virtuosa: sa usare il linguaggio filmico nel migliore dei modi, rendendolo aderente al contenuto
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