Regia di Kathryn Bigelow vedi scheda film
Hollywoodiano in pieno nonostante la vena anticonformista, Strange days parte già con un presupposto sbagliato, cioè quello che la fine del secolo sia stato il 31 dicembre 1999 (in realtà lo è stato l'anno seguente). A parte questa piccolezza, la fantascienza si fonde con la tensione in maniera gradevole, gli attori sono in buona forma e la storia è movimentata parecchio. E qui finiscono i lati positivi. Perchè si tratta del classico film american(issim)o che tenta di costruire un futuro prossimo tecnologicamente avanzato sbagliando la mira clamorosamente, con soluzioni grossolane e personaggi fantaeroici che ammorbano lo spettatore ancora pensante, piuttosto che invogliarlo ad identificarsi in essi. Non è un brutto film, ma nel suo incessante fragore cupo e festaiolo è persino noioso.
Los Angeles, 31 dicembre 1999: finisce il secolo e per le strade vige l'assoluta anarchia. La polizia è corrotta ed uccide un cantante nero dalle idee rivoluzionarie; uno spacciatore di memorie virtuali, la droga che va per la maggiore, scopre l'assassinio contenuto in una delle sue 'dosi'. Per lui comincia un brutale calvario.
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