Regia di Kathryn Bigelow vedi scheda film
Titolo di culto che in molti hanno accostato a "Blade runner" , con il quale condivide l'ambientazione in una metropoli futura con quadro d'insieme caotico e già proiettato "oltre", in cui ritrovati di una tecnologia rivoluzionaria appaiono come già logori, "Strange days" non ha avuto lo stesso successo commerciale del film di Scott, anche se i recensori se ne innamorarono subito. Se si vuole, potrebbe costituire con il cult citato e "Matrix" una trilogia inquietante e non così lontana dal fututo immaginato: l'intreccio hard-boiled è costruito attorno ad un personaggio principale di una vulnerabilità inedita, spesso passivo e strapazzato come gli antieroi del noir classico americano, da Marlowe in poi, tutto ruota attorno alla droga immaginata come attrattiva imprescindibile , lo Squid, che funziona connettendo il proprio cervello a visioni di altri con una speciale ventosa-connettore da applicare sulla testa.La regia di Katrhin Bigelow tiene il passo non velocissimo ma sostenuto di una proiezione di futuro prossimo, elaborando un'ottima lettura psicologica dei personaggi principali, svelando il giusto di essi, senza perdersi in pesanti spiegazioni. Inoltre, in una dimensione fosca , in cui il cinismo è una moneta di scambio per la sopravvivenza quotidiana, la sceneggiatura figlia anche di James Cameron squarcia il pesante velo della convenienza in un sussulto di speranza nell'umanità, recuperando uno scioglimento della trama non del tutto all'altezza dello spettacolo proposto precentemente e delle riflessioni indotte nel pubblico. Tra gli interpreti, tutti da applauso, spicca la grazia selvaggia di Juliette Lewis e la belluinità eppur femminile di Angela Basset.
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