Regia di Mel Brooks vedi scheda film
Mel Brooks incontra sulla sua strada Ezio Greggio e decide di smetterla per sempre con il cinema. D'accordo, le due cose non sono collegate, ma la suggestione è forte: è emblematico che la carriera di uno dei più grandi registi comici si chiuda con l'apparizione in un suo film di un attore italiano, simbolo involontario di un cinema decadente e ormai ridotto a fiction e banalità quale era ed è il nostro. Brooks si ritaglia comunque un godibilissimo ruolo da co-protagonista, lasciando per quello del protagonista al sempre divertente Leslie Nielsen (mai neppure una smorfia sprecata: la sua recitazione è realmente da manuale), e trova un piccolo spazio anche per una comparsata dell'adorata moglie Anne Bancroft. La storia di Dracula è fin troppo nota e il cinema ha già tributato in innumerevoli occasioni al vampiro della Transilvania, anche virando le sue vicende in chiave più leggera; Brooks si sente forse in dovere di pareggiare i conti con il rivale letterario Frankenstein a cui si ispirò per Frankenstein Junior nel 1974, e mette così in scena questo lavoro a conti fatti non troppo originale – ma apprezzabile proprio per la sua insistita aderenza al testo originale, nonostante si tratti di una parodia – e a ogni modo meno frizzante della media delle sue produzioni. Ma qui forse la colpa è dello stesso Brooks, che ci ha abituato a opere grandiose. In sceneggiatura il regista è affiancato da Rudy De Luca e Steve Haberman, e per quanto il risultato sembri modesto alla luce della carriera di Mel Brooks, Dracula morto e contento offre comunque un'ora e mezza di risate a un discreto ritmo e con effetti speciali assolutamente all'altezza della situazione; risate – va sottolineato – di stampo demenziale, ma sempre intelligenti: si pensi alla gag dell'ultima parola tra Van Helsing e Dracula, o al ruolo di Renfield, che con la sua macchietta rappresenta in realtà il lato viscido e servile dell'animo umano. 6/10.
Il vampiro Dracula sbarca in Inghilterra, dove comincia a mietere vittime, fra cui la figlia del direttore di un manicomio. L'intrepido professor Van Helsing gli si opporrà, con la complicità involontaria di Renfield, sciocco servitore di Dracula.
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