Virginia è convinta che il produttore Petronio la sceglierà per il ruolo di protagonista nel suo nuovo film. La cosa non avviene e Petronio viene trovato morto. Boris, fidanzato di Virginia, sospetta della ragazza. Girato durante il Festival di Taormina del 1988 a sei mani (il critico Donald Ranvaud, il regista Francesco Calogero, l'attore Ninni Bruschetta), è poco più di un simpatico divertissement dietro le quinte, con comparsate varie (da Tatti Sanguineti a Cyd Charisse!).
Una goliardata che sarebbe ai limiti del guardabile, se non avesse il pudore dell'intelligenza e dell'autoironia. I protagonisti si divertono e finiscono per divertire, ma il risultato è per palati forti.
Una goliardata ai limiti del guardabile, se non avesse il pudore dell'intelligenza e dell'autoironia. L'occasione è il Festival di Taormina del 1988, dove, come in un calderone in perpetua quanto inutile ebollizione, si aggirano gli animali che compongono il circo della settima arte. Critici a caccia di accrediti ("Cosa sono le recensioni cinematografiche se non giochi di parole?",… leggi tutto
Un film dall'aspetto modesto, che però, ha un'anima genuina e vivace, e si rivela, tra l’altro, un affascinante contenitore di belle – e dure – verità sul "fare cinema", nei suoi vari significati. leggi tutto
Un'attrice abbandona le riprese di un film per andare a parlare con un importante produttore straniero, che si trova a un festival cinematografico. Purtroppo però ben presto la donna capisce di non riuscire a ottenere alcun ruolo dal produttore, che - per giunta - poco dopo viene ritrovato morto.
Nato come uno scherzo, finito in tragedia - ma non prima di essere passato per lo… leggi tutto
Un'attrice abbandona le riprese di un film per andare a parlare con un importante produttore straniero, che si trova a un festival cinematografico. Purtroppo però ben presto la donna capisce di non riuscire a ottenere alcun ruolo dal produttore, che - per giunta - poco dopo viene ritrovato morto.
Nato come uno scherzo, finito in tragedia - ma non prima di essere passato per lo…
Una goliardata ai limiti del guardabile, se non avesse il pudore dell'intelligenza e dell'autoironia. L'occasione è il Festival di Taormina del 1988, dove, come in un calderone in perpetua quanto inutile ebollizione, si aggirano gli animali che compongono il circo della settima arte. Critici a caccia di accrediti ("Cosa sono le recensioni cinematografiche se non giochi di parole?",…
Cinema cannibale, che si nutre di se stesso. Cinema che racconta il cinema, che mostra il cinema, che mostra il farsi del cinema. Storie contenute dentro a storie che parlano di storie che si riferiscono a storie....…
Un film dall'aspetto modesto, che però, ha un'anima genuina e vivace, e si rivela, tra l’altro, un affascinante contenitore di belle – e dure – verità sul "fare cinema", nei suoi vari significati.
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Una goliardata che sarebbe ai limiti del guardabile, se non avesse il pudore dell'intelligenza e dell'autoironia. I protagonisti si divertono e finiscono per divertire, ma il risultato è per palati forti.
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