Regia di Antonello Grimaldi vedi scheda film
Una sessantina di attori, alcuni dei quali improvvisati (Baricco, Piccioni), più un mucchio di comparse, mettono in scena in un mosaico composto da una ventina di tasselli una giornata di ordinaria mediocrità nella Roma degli anni novanta. Aperto, percorso e chiuso dalla figura di un Ivano Marescotti, attore-simbolo del cinema italiano anni '90, qui in funzione di angelo impotente degno del Decalogo di Kieslowski, Il cielo è sempre più blu, per parafrasare il celebre film di Altman al quale è palesemente obbligato, è un'Italia oggi guardata con algido cinismo, attraversata da traditori, matricidi, killer, ricettatori, vigili sadici, tossicodipendenti ed altra umanità degradata e senza possibilità di redenzione. Il copione di Daniele Cesarano e Paolo Marchesini è una scommessa difficilissima da vincere, che a dispetto dell'esubero delle intenzioni mantiene un proprio miracoloso equilibrio sul piano strutturale e formale, accompagnandolo con una riflessione sociologica di disarmante intensità.
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