Regia di Ferdinando Baldi vedi scheda film
Baldi 'si fece le ossa' con una serie di peplum all'inizio degli anni '60; il genere già di per sè era povero (di mezzi e di idee), per giunta il regista non è mai stato molto dotato e quindi si può facilmente dedurre che questa ricostruzione cinematografica della sfida fra Orazi e Curiazi lasci un bel po' a desiderare. Neppure una sceneggiatura curata da Carlo Lizzani, Ennio De Concini e Luciano Vincenzoni (che tris!) può fare granchè di fronte ad un cinema di tanto basso profilo; neppure la presenza di nomi di esperienza e di un certo talento come Alan Ladd, Jacques Sernas e Franco Fabrizi - nonchè della giovane Franca Bettoja - riesce a rendere credibili i dialoghi pomposi e retorici dei protagonisti, ma sopratutto nulla e nessuno potrebbe riabilitare una pellicola con scenografie e costumi approssimativi, per non parlare del ritmo altalenante, rinvigorito qua e là da qualche battaglia senza eccessi spettacolari. In un certo senso è anche inutile accanirsi contro un film di questo tipo, ma rimane comunque viva la perplessità sul fenomeno popolare che il peplum rappresentò ai tempi. 2/10.
Roma e Alba sono in guerra da tempo; le lunghe e sanguinose battaglie vengono sospese per fare spazio ad una sfida 'rappresentativa': tre romani (della famiglia degli Orazi) contro tre albani (Curiazi). Ma ancora una volta sarà un combattimento feroce e cruento.
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