Regia di Franco Zeffirelli vedi scheda film
Discreta trasposizione cinematografica Zeffirelliana del romanzo di "Jane Eyre" (scritto da Charlotte Bronte) che con garbo e uno stile malinconico si lascia guardare coinvolgendo quanto basta lo spettatore in vena di guardare un classico denso di dramma e romanticismo.
La trama, che tocca e approfondisce a dovere temi come l'abbandono, la solitudine, l'amore, l'indifferenza, la tolleranza, la follia e l'ardua conquista della felicità, è ben sviluppata e rende giustizia a quella del romanzo anche grazie a uno script decente e ben strutturato, con dialoghi mediamente efficaci e una narrazione fluida e chiara, seppur cupa e un tantino monotona.
Adeguate le ambientazioni, le scenografie e la colonna sonora. Gli interpreti principali sono ben calati nei loro ruoli, donano la giusta intensità a due protagonisti con alle spalle storie molto sofferte e difficili. Charlotte Gainsbourg è perfetta nei panni della giovane istitutrice, che seppur non particolarmente graziosa, conquista il signor Rochester con la sua dolcezza ed empatia, dimostrando per una volta che sia la bellezza interiore quella davvero importante e non quella esteriore, mentre William Hurt incarna discretamente Edward Rochester, uomo benestante, ma solo, malinconico e con alcuni scheletri nell'armadio: il dover allevare una figlia non sua e l'aver sposato una donna pazza e violenta, che nasconde in una stanza della sua grande dimora.
Il film, nonostante un inizio un po' lento, migliora dopo e a un certo punto inizia a offrire anche una discreta tensione e alcuni colpi di scena. Avvincente la scena in cui la moglie di Edward Rochester incendia la casa e molto delicato, tenero e liberatorio l'epilogo, quando Jane si rende disponibile ad amare Edward anche quando sa che ha perso la vista, poiché ha un'anima pura e dinteressata, in grado di amare sul serio e oltre il proprio ego un uomo.
Un classico ben realizzato, impegnativo, intramontabile e profondo nei suoi contenuti, che sfiora quasi il capolavoro proponendo una storia che nonostante sembri puntare verso un romanticismo maledetto, sferza poi verso il romanticismo a lieto fine agognato da molti.
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