Regia di Dino Risi vedi scheda film
Cani. Che schifo. Cani davanti alla macchina da presa. Risi ha ottant'anni e nessuna voglia di far sul serio (e da venti ormai va avanti così, stancamente), nemmeno per questo film che va evidentemente a celebrare il quarantennale dei Poveri ma belli. La porcheria è qui immensa: una storia scritta con i piedi, farcita di banalità e dialoghi incomprensibilmente vacui, diretta senza entusiasmo ed interpretata da quanto di più canino esista a quel momento sulla piazza; le brevi comparsate di Ingrassia e Croccolo sono un vero insulto per entrambi. In quanto ad approssimazione, falsità ed incapacità manifesta, nemmeno una fiction arriva così in basso. Che brutta cosa, che dispiacere.
Due amici romani vivono in una baracca sul Tevere; conoscono una bella zingara e se ne innamorano entrambi. Lei sceglie prima l'uno e poi l'altra, per concludere che li vuole tutti e due: e tutti e due se la sposano assieme.
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