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Va' dove ti porta il cuore

Regia di Cristina Comencini vedi scheda film

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GARIBALDI1975

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La recensione su Va' dove ti porta il cuore

di GARIBALDI1975
8 stelle

http://archivio.festivaldelcinemaeuropeo.it/locandine/films/132.jpg

 

Eccolo qui l'esempio, tutto italiano, di come sia difficile la trasposizione di un romanzo best seller in un titolo cinematografico. L'omonimo romanzo di Susanna Tamaro, benché gradevolissimo e facile, scorrevole alla lettura, è stato protagonista di un successo francamente eccessivo rispetto ai suoi effettivi meriti letterari. L'incontenibile successo nazionale (di critica e, ciò che più conta, di pubblico) del libro non ha contagiato le sorti del film che ne ha tratto la sceneggiatura. Sicché il film non è stato adeguatamente apprezzato dalla critica specialistica, ma anche dal grande pubblico (come dimostra il basso rating che ha su FilmTv). Le critiche sebbene con spunti diversi si muovono sullo stesso percorso: per molti trattasi di film 'troppo letterario' e dunque noioso; viceversa i lettori del libro stigmatizzano il film criticandone la superficialità, la lentezza, la riduzione ai minimi termini rispetto alla profondità del romanzo. Ad ogni modo per me che ho avuto il piacere di leggere prima il libro, per poi vedere il film di Cristina Comencini, concludo che il film riesce con apprezzabile efficacia a ricostruire le atmosfere del romanzo, rilasciando integro allo spettatore il medesimo messaggio. Sulla diversità d'impatto e di approfondimento delle idee tra libro e film, mi pare evidente che il secondo deve essere per forza di cosa una sintesi del primo. In questo caso ritengo che Cristina Comencini, in punta di piedi e con molto rispetto per la narrativa abbia messo in scena una non facile sintesi del libro, ricostruendo atmosfere e profondità dei personaggi. Il film si segue con piacere, regalando non di rado emozioni e significativi messaggi.

 

 

 

Come nel romanzo, i primi passaggi rappresentati sono quelli che indicano gli avvenimenti cronologicamente più recenti della storia. Compare infatti la figura di Olga intenta a scrivere i suoi ricordi in un suo diario-lettera, il cui contenuto viene esposto in due modi: visualizzando direttamente la scena con un flash-back, oppure indirettamente, rappresentando l'atto di scrittura di Olga: quest'ultimo viene di solito commentato dalla voce fuori campo di Virna Lisi che cita alla lettera alcuni stralci dal libro.

 

 

Il film si gusta anche per la presenza di due tra le più talentuose interpreti italiane: Virna Lisi e Margherita Buy. Bellissime le loro interpretazioni di Olga, pur definendo lo stesso personaggio, le due riescono a procedere in staffetta con una significativa continuità. Poi c'è una Margherita Buy all'apice della sua bellezza e delicatezza, per me una straordinaria attrice, tanto brava quanto nevrotica. La performance interpretativa è anche merito della regia efficace di Cristina Comencini. Anche Galatea Ranzi nella parte di Ilaria regala una interpretazione d'effetto, nella ragazza tormentata da primordiali e incomprese tare generazionali.

 

 

Oltre ai pregi del racconto in sé, regia, scenografia e cast d'interpreti mi hanno convinto che il film è stato fatto a 'mestiere' e forse immeritatamente sottovalutato (o non capito).

 

In più occasioni mi sono commosso, merito anche delle musiche eccezionali di Claudio Capponi e Alessio Vlad, che rimangono scritte, segnano lo spettatore oltre la visione del film.

 

Un passaggio è da incorniciare: "Quando poi davanti a te si apriranno tante strade e non saprai quale prendere, non imboccarne una a caso, ma siediti e aspetta. Respira con la profondità fiduciosa con cui hai respirato il giorno in cui sei venuta al mondo, senza farti distrarre da nulla, aspetta e aspetta ancora. Stai ferma, in silenzio, e ascolta il tuo cuore. Quando poi ti parla, alzati e va' dove lui ti porta."

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