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Heat La sfida

Regia di Michael Mann vedi scheda film

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La recensione su Heat La sfida

di steno79
9 stelle

Michael Mann è un'istituzione, non solo su Film tv. Io ho visto poche sue opere, anni fa The insider, adesso tardivamente sono riuscito a vedere Heat- La sfida. E' un thriller poliziesco/action divenuto famosissimo e archetipico, quindi non mi dilungo inutilmente su trama e aneddoti vari che sicuramente già conoscete, provo invece ad abbozzare un giudizio. Mann dimostra un grandissimo mestiere nella sua regia, che gestisce con superiore bravura la scansione del ritmo e il ricorso ai movimenti di macchina, ad un montaggio assai preciso anche nella frenesia delle sequenze di rapina, ad una fotografia di Dante Spinotti che conferisce un fascino ipnotico alla cornice di Los Angeles. Mann riesce a trarre partito da quasi tutti i suoi collaboratori, è un regista che tende ad una dismisura che in genere non gli si ritorce contro, è un profondo conoscitore delle risorse dell'immagine e guida i suoi interpreti a prestazioni magistrali, ad una recitazione di forte espressività che si sposa con efficacia alle coordinate della messa in scena. La struttura del film però tende ad un accumulo e ad una dispersione che non sempre gli giovano, con troppi personaggi da seguire, di cui alcuni tutto sommato pleonastici che però sottraggono screen time alle vicende dei protagonisti; i dialoghi in alcune scene girano a vuoto, in particolare nei confronti tra Pacino e la moglie che vuole lasciarlo; dal punto di vista della verosimiglianza ci sarebbero diverse cose da obiettare, poichè si richiede una "suspension of disbelief" che nel finale diviene davvero esagerata. Queste osservazioni potrebbero contare poco o nulla di fronte ai tanti pezzi di bravura che rimangono nell'immaginario collettivo, ma personalmente credo che l'eccellenza del prodotto venga almeno leggermente ridimensionata da questi aspetti più difettosi. Solo elogi merita la colonna sonora di Elliot Goldenthal, davvero di forte impatto emotivo nell'assemblaggio di musiche originali e pezzi di diversi artisti; nel cast ho preferito un De Niro laconico e prosciugato nel ruolo del ladro professionista, mentre Pacino lo sfida sul terreno di una recitazione più esagitata e isterica con risultati forse meno pregnanti; fra i caratteristi si rivede con piacere Jon Voight, mentre le presenze femminili di Ashley Judd, Amy Brennemann e Natalie Portman aggiungono ritratti di donne forse non memorabili, ma di buona compiutezza psicologica. Grande film, per carità, dopo più di vent'anni fa ancora la sua meritata figura.

voto 9/10

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