Regia di Michael Mann vedi scheda film
I film d'azione di valore sono come quei giocatori di calcio che essendo fuoriclasse, basta loro toccare tre o quattro palloni decisivi per lasciare il segno e cambiare la partita: non importa quante sono le scene d'azione, purchè siano ben congegnate e avvinghino lo spettatore alla poltrona. Aggiungiamo la regia intensa di uno dei più acuti cantori del genere, che ha la forza narrativa di quegli autori di fumetti specializzati nelle graphic novels fatte di chiaroscuri e in cui parlano le espressioni dei personaggi, e due star assolute del cinema americano come Al Pacino e Robert De Niro: su un canovaccio desunto da un film per la tv di Mann, la lotta senza quartiere tra due superprofessionisti schierati su versanti opposti, e se il poliziotto è mangiato vivo dalla rabbia e dalla nevrosi, mantenendo tuttavia una lucidità investigativa e una correttezza comportamentale notevoli, il criminale tende all'introversione, non esita ad uccidere ma presenta una sensibilità particolare, vive di spazi vuoti e non sa curare fino in fondo esclusivamente il proprio interesse per lealtà agli amici. Dispersi in una città immensa e ribollente di violenza, Vincent ( Pacino) e Neil (De Niro) si incontreranno due volte, dapprima seduti ad un tavolo a scambiarsi opinioni e poi con le pistole in mano per l'inevitabile confronto risolutorio in cui, alla Peckinpah, chi uccide l'altro gli reggerà la mano finchè non cessa di respirare. Un film d'azione di grande presa sul pubblico, western post-moderno con sparatorie inserite con precisione da cesellatore: in attesa del nuovo titolo che vedrà riuniti per la terza volta Al e Robert, merita sempre una nuova visione.
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